Eternal Sunshine of the Spotless Mind
Vabbè, uno dei miei film preferiti.
Tralasciamo il pippone sulla pessima traduzione del titolo (e sulla recensione di Peter Travers, che la definì "A smart, sexy and seriously funny comedy!", forse -mi viene da pensare- lui ha visto un altro film).
Si incontrano, si presentano, litigano di già ma poi risolvono come fa chi si ama. Il tutto avviene con una tale facilità e velocità che sembrano conoscersi già; e infatti è così.
Il protagonista, interpretato da Jim Carrey deve rivivere tutti i ricordi con l'ex fidanzata Clementine ("Per favore, niente battute sul mio nome") per poterla cancellare dalla propria memoria, tecnica che ha adottato anche lei.
I primi ricordi eliminati sono gli ultimi vissuti, quindi i più tristi, i più brutti: Joel e Clem ci appaiono come due sconosciuti, più di quanto non lo fossero quando davvero non sapevano altro che i rispettivi nomi. Con l'andare avanti dell'operazione i momenti diventano sempre più leggeri, spensierati, belli. Ricorda quand'erano felici, innamorati. Joel rivive l'amore provato per Clementine, si pente di essersi sottoposto a questa "cura" e, forse, anche di averla lasciata andare.
Un viaggio nel tempo in cui sai non solo che stai vivendo momenti passati, ma anche che non potrai mai più ricordarli. E allora come ci si comporta quando sai che è l'ultima volta? Si è più finti, perché vuoi che vada tutto bene, o più veri, perché peggio di così non potrebbe andare? E come si affronta la voglia irrazionale di non renderla l'ultima volta? D'altronde possono esserci tutti i motivi del mondo, ma davanti alla sofferenza post-rottura nessuno sembra valerne la pena; e così, all'improvviso, non siamo più in grado di ricordare il perché ci siamo lasciati.
Arriva poi l'ultimo, o meglio il primo, ricordo con Clem:
"Siamo qui Joel...e tra poco sarà finito"
"Lo so..."
"Che cosa facciamo?"
"Divertiamoci"
La consapevolezza è il sentimento che rende il tutto magico e, allo stesso tempo, amaro. Infatti, se i protagonisti non sapessero che quello è l'ultimo ricordo che vivranno assieme, non sarebbero così contenti di riviverlo, ma non sarebbero neanche così malinconici. Sarebbero noiosi, come lo erano negli ultimi mesi di relazione, quanto tutto era diventato scontato e ovvio nonostante si sapessero meno di prima. Il film mostra proprio questo: quanto si può conoscere a fondo una persona fin da subito e come il tempo possa renderla sempre più distante. "Che spreco passare tanto tempo con una persona per poi scoprire che è un'estranea".
Da citare anche la critica che Clementine fa a quella che in ambito cinematografico viene chiamata "Manic Pixie Dream Girl": la ragazza diversa dalle altre, quella che migliora la vita del protagonista maschile, salvandolo dai suoi problemi e donandogli uno scopo. Insomma, quando la donna esiste in funzione dell'uomo, quella che oggi chiameremmo "crocerossina" (e a tal proposito ho scritto un'articolo Perché le donne vogliono cambiare gli uomini? ). Eppure, nonostante Clementine si distacchi esplicitamente da questo prototipo ("Troppi ragazzi pensano che io sia un concetto, che li completi o che li renda vivi. Io sono solo una ragazza incasinata che cerca la propria tranquillità."), spesso, se non sempre, viene definita come la Pixie Girl per eccellenza, addirittura The Script Lab scrive: "Clementine is on the more complicated end of the Manic Pixie Dream Girl spectrum". Che basti forse avere i capelli colorati?
Per concludere, ciò che va menzionato di questo film non è la trama, perché se ci attenessimo solo a quella allora sì che potremmo definirlo come ha fatto Peter Travers. Quello che rende Eternal Sunshine of the Spotless Mind un'opera a mio avviso vera, verissima, è il modo in cui viene raccontata, con le contraddizioni, le paure e i litigi tipici di chi è innamorato: perché in una coppia c'è sempre quello che parla di più e quello che invece si tiene tutto dentro; e allora il primo pensa che l'altro non sia innamorato, il secondo crede di esserlo più del primo.
Ma il messaggio più bello e significativo che il regista Michel Gondry lancia è riassumibile con una frase: "You can erase someone from your mind, getting them out of your heart is another story". E voi ve lo siete mai chiesti: se incontraste adesso per la prima volta la persona che più avete amato, vi innamorereste di nuovo? Ma soprattutto, davanti a questo sentimento, sapreste resistere alla tentazione di volerci riprovare?
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