Perché le donne vogliono cambiare gli uomini?
Perché non ci arrendiamo alla realtà delle cose ma ci ostiniamo a usare le nostre energie per smussare e levigare il nostro partner, proprio come se lui fosse un pezzo di marmo e noi il suo scultore, perché vogliamo cambiare gli uomini?
La maggior parte delle persone interrogate vi risponderà sostenendo che questo loro atteggiamento è dato dall’amore che provano verso il compagno; non è altro che un modo carino e meno drammatico (o probabilmente non ne sono consapevoli) per dire che soffrono della sindrome di Wendy, detta anche “Sindrome da crocerossina”: si sentono gratificate nel salvare e aiutare il partner e fanno di tutto pur di riuscirci, tanto che a volte è proprio il compagno ad ostacolarle perché egli è il primo a non voler essere salvato. La sindrome di Wendy, chiamata così perché chi ne soffre presenta gli stessi atteggiamenti di Wendy in Le avventure di Peter Pan, vede spesso le cause in alcune particolari situazioni vissute in età infantile: ad esempio una bambina che vede la madre fare di tutto pur di tenere unita la famiglia, da grande adotterà lo stesso comportamento nei confronti dei partner con cui avrà a che fare; oppure ancora: se da giovani ci viene attribuito il pregio di essere altruisti e ci ricordano di continuo quanto sia importante aiutare gli altri, allora da adulti ci sentiremo sempre in dovere di tendere la mano a chi ci sembra averne più bisogno.
La crocerossina attira uomini spesso problematici, tossici e cattivi, uomini pieni di vizi e difetti da trasformare in pregi. Il suo aiutare il prossimo non è generosità, si tratta di un vero e proprio bisogno: sono le donne stesse a godere del cambiamento dell’uomo e non il diretto interessato. Nonostante tutto infatti a Wendy, divenuta adulta troppo in fretta e costretta a prendersi cura dei suoi fratelli (uomini, appunto), non è mai pesato il compito assegnatole e anzi, credeva che l’amore ricevuto fosse dovuto proprio al supporto dato; come lei anche molte altre donne pensano di doversi guadagnare affetto mostrando una forte dedizione nei confronti del partner.
Dire quindi che cerchiamo di cambiare i nostri mariti e fidanzati perché vogliamo loro bene non funziona più, lo facciamo perché questo è anzitutto una nostra necessità. E la verità è che questa è sempre stata una scusa: infatti se amiamo davvero una persona dovremmo essere in grado di guardare oltre i difetti o imparare ad apprezzare anche quelli, perché dopotutto come potremmo elogiare le buone qualità senza l’esistenza di quelle “cattive”?
Non tutte però soffriamo della sindrome da crocerossina (e per fortuna!), o meglio, tutte ne soffriamo in modo diverso e, di conseguenza, ognuna di noi è disposta a spingersi fino un certo limite pur di raggiungere gli obiettivi imposti.
Spesso la donna vuole cambiare il proprio uomo non perché ne sente il bisogno, ma soltanto perché riuscirci la fa sentire potente e invincibile, e queste sensazioni sono proporzionali all’ego del partner: più lui è sicuro di sé, più lei desidera plasmare determinati lati del carattere, è una sfida e il premio è poter dire “Io ce l’ho fatta”. Virginia Wolf scrisse che dietro ogni grande uomo c’è sempre una grande donna e, anche se io personalmente preferisco dire accanto, non posso che dare ragione alla scrittrice: spesso gli uomini devono il proprio successo alle donne che li circondano le quali però, mentre una volta se ne stavano in disparte (appunto, dietro), oggi vogliono, giustamente, prendersi i meriti. Vogliamo che il nostro impegno sia riconosciuto anche, talvolta soprattutto, quando, in seguito a una rottura, l’uomo non è più “nostro” ma di qualcun’altra; ci infastidiamo perché lo abbiamo reso una persona migliore e ora non siamo più noi a godere dei frutti del nostro duro lavoro ma una ragazza che ha trovato, per così dire, il pacchetto già pronto. Ma niente paura: infatti, proprio perché quella di cambiare l’uomo è un’indole innata all’interno dell’animo femminile, ogni ragazza troverà nel compagno qualcosa che non va, o semplicemente che potrebbe andare meglio, e lo inviterà a modificare determinati atteggiamenti.
Questa precisa situazione però vale soltanto nei casi in cui la donna cerca di migliorare il partner, intenzione non necessaria per il raggiungimento del risultato. Quando l’obiettivo è cambiare il nostro uomo, non ci importa come e cosa cambiare, l’importante è riuscirci, insomma: in amore e in guerra tutto è lecito (anche se in questo caso non so se sia più corretto parlare di amore o di guerra). Si può notare da alcune contraddizioni, come quando ci attacchiamo ad alcuni vizi del nostro fidanzato che però abbiamo anche noi; un grande classico è quello del fumo:
“Voglio che tu smetta di fumare”
"Allora smetti anche tu”
“Io lo dico per te, mi preoccupo!”
Ecco, quel “Io lo dico per te” non è altro che un “Voglio convincerti a smettere di fumare, voglio riuscire a cambiare questo tuo lato non perché io sia davvero preoccupata, ma per avere un po’ di potere su di te”. Che poi diciamocelo, le dipendenze come il fumo rappresentano una delle parti più profonde dell’inconscio umano, di conseguenza mettere mano su di esse è un’impresa ardua da portare a termine e allo stesso tempo irreversibile, simile a tracciare una linea su un quadro: per quanto piccola e invisibile possa essere, il quadro originale è morto e ora ne esiste un altro.
Prima di tutto però noi donne cerchiamo di modificare le qualità più superficiali e visibili di voi uomini. Da un po’ di tempo ormai su TikTok è sbarcato un trend chiamato Girlfriend effect secondo cui i ragazzi subiscono un evidente glow up dopo essersi fidanzati: anche questo fa parte del processo di cambiamento di cui parlo. I primi consigli che vi diamo riguardano quasi sempre l’abbigliamento, i capelli, la barba e gli occhiali e lo facciamo perché sappiamo che probabilmente verremo ascoltate (poiché di fatto, Luca, stai meglio con i capelli un po’ più lunghi e il blu ti dona a differenza del nero) ma anche perché sono le caratteristiche che possiamo plasmare più facilmente. Il Girlfriend effect è una cosa vera, funziona perché noi donne abbiamo una propensione naturale per la bellezza e riusciamo a scovarla anche quando non è poi così evidente.
So che dopo tutti i segreti che vi ho rivelato sarà per voi difficile credermi, ma noi donne non siamo delle streghe che cercano, con tranelli e discorsi allettanti, di cambiarvi da cima a fondo, spesso il fine è davvero quello di rendervi una persona migliore sia dentro che fuori la coppia.
Mi permetto quindi, uomini, di darvi un consiglio: non vi dico di non ascoltare le vostre compagne, ma di non cedere subito alle loro richieste; infatti quando raggiungiamo il risultato desiderato, la soddisfazione iniziale lascia ben presto spazio a un vuoto, quello che si prova dopo la fine di un film o di un libro, dopo aver superato un esame o aver trascorso una splendida giornata: quando la donna si accorge che finalmente è riuscita a cambiare il proprio uomo, allora, non avendo più obiettivi da inseguire, inizia ad annoiarsi. Certo, ora abbiamo al nostro fianco un ragazzo apparentemente perfetto, che però ci convince meno di prima, d’altronde Jimmy Fontana cantava L’amore non è bello (se non è litigarello) ed Hermann Hesse molti anni fa aveva già messo in guardia gli uomini scrivendo “Non permettere mai alla donna di cambiarti, quando l’avrà fatto si sarà stancata di te”.
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