Lettera 20
Siamo io e te, sdraiati, vicini. È buio, ma non c’è niente da nascondere. Ti sto raccontando le mie paure, le vere, quelle che non ho mai detto a nessuno.
Tu mi ascolti. Non per rispondermi, non per consolarmi. Ma perché sai ascoltare con gli occhi. E io voglio che tu capisca. Non quanto sto male — ma quanto è importante quello che sto condividendo. Quanto è fragile. Quanto è mio.
E mentre parlo, ti accarezzo i capelli. Proprio lì, dietro l’orecchio. Quel gesto minuscolo che per me è tutto. Tu non ti muovi. Rimani lì. Come se anche per te, in quel momento, tutto avesse senso.
Ma questa scena… non accadrà mai.
Non perché non lo voglia, non perché non ci provi. Ma perché non riesco a trovare il modo giusto di fartelo vedere. Di farti vedere me, davvero.
Tu sai che io provo qualcosa. Lo sai da tempo. E me lo hai detto: per te sono solo un amico.
E io ho fatto di tutto per accettarlo. Per rispettarlo. Ma non smetto di sentire. Non smetto di sperare.
Non che tu mi scelga. Non che cambi idea. Solo che, un giorno, tu possa guardarmi — davvero guardarmi — e chiederti se hai capito fino in fondo chi sono.
E se forse, anche solo per un attimo, ti sei sbagliata.
Vivo con questa possibilità che non si realizzerà mai. Ma io ci credo lo stesso. Perché con te, non ho voglia di fingere niente. Non voglio essere migliore, voglio essere vero.
E ogni giorno vivo come se mi stessi preparando per quel momento. Quel momento in cui mi vedrai. Magari anche solo per un attimo. E dentro di te qualcosa si fermerà. E penserai:
“Forse c’era più di quanto pensavo.”
Io so che per te quel giorno sarà normale. Un incontro come tanti. Per me, invece, sarà rivedere la ragazza che ho scelto in silenzio. Che ho aspettato senza chiedere nulla.
E se anche non cambierà nulla — se tornerai a casa e io sarò solo l’amico di sempre — resterò comunque con questo:
con il modo in cui ti penso, con l’immagine che porto dentro,
e con la certezza che, per una volta nella mia vita, ho amato così tanto,
che non ho avuto bisogno neanche di essere amato indietro.
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