Lettera 6
Spesso mi chiedo ancora come sarebbe potuta essere la nostra vita se avessimo avuto più tempo per vederci, dirci apertamente quello che provavamo l’uno per l’altro, mettendo da parte il nostro ego e facendo emergere di più il lato umano che ci contraddistingue. In amore si dice sempre che “vince chi fugge”, ma spesso comporta l’alto rischio di perdersi e non ritrovarsi. Ripenso a quando siamo stati da soli quelle sere, le ore spese a farsi belli per quella cena elegante con la speranza di essere notati e contraccambiati. Quella sera, a tu per tu con quella che immaginavi fosse quella giusta, gli sguadi e i momenti di imbarazzo, sperando che il tempo si dilatasse a tal punto da far durare il più a lungo possibile quel momento. Rimpiango la scelta poco lungimirante di aver voluto aspettare il momento giusto per farsi avanti, perché ho capito che il momento giusto non esiste, te lo crei facendo all-in. Forse amare vuol dire anche quello, non solo mettersi a nudo e fare tutto per lei, ma soprattutto rischiare tutto ad ogni costo per quella persona sapendo che altri treni non passeranno e che stare seduto ad aspettarne un altro seduto accanto alla banchina vorrebbe dire aver perso tempo inutilmente, quando lo potevi spendere con lei. Ancora me ne pento.
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