Lettera 12
Che poi non credo mi manchi. È noia. Ci dedichiamo ancora le canzoni? Mi faceva sentire speciale, avere ancora un posticino nella tua vita. Magari domattina la penserò diversamente, probabile. Anzi, sicuro.
Che ci posso fare, è la notte a portare nostalgia. Oppure è il giorno che riesce a coprirla, chissà.
Non vedo l’ora di innamorarmi di nuovo. Non di te, non riuscirò più a innamorarmi di te. Peccato (forse). Voglio sentirmi di nuovo speciale, questo è l’innamoramento. Purtroppo con te questa cosa è sparita presto, e io lo sapevo. Ricordo i primi mesi, i più belli: ero sempre felice. Te l’ho detto mille volte, ma ancora mi sembra di non essere riuscita a esprimere al meglio le sensazioni che provavo. Per me non c’erano problemi e quando c’erano, c’erano anche le soluzioni. Quindi alla fine non c’erano mai problemi. Mi sembrava così facile vivere, era bello. Eppure sapevo che sarebbero arrivati i tempi bui. È strano: conosci una persona e va tutto liscio, però la consapevolezza che finirà è presente da subito. E non sai il motivo. Quanto sto bene con te, perché mai dovrebbe finire? Siamo così complementari assieme. Tu mi spieghi le cose di politica, io quelle di letteratura. Ci consigliamo le canzoni e le ascoltiamo insieme, abbiamo gusti simili. Tu fai lo sbruffone e io ti prendo in giro. Tu mi offri le cene e io rubo le caramelle, una anche per te! Mi avevi detto che non la volevi ma io non ci credevo, te l’ho presa lo stesso, tieni, mangiala. Un delfino. Ti piace? Non te l’aspettavi, lo so, l’ho fatto apposta, per stupirti. Ricordatelo per sempre.
Tutto così magico, perché mai dovrebbe finire? Ma sapevo sarebbe successo, quello che non sapevo era il motivo. A dire il vero non so nemmeno adesso qual è il motivo, ma suppongo che ce ne sia almeno uno. Ma tu credi che, se l’avessimo saputo da subito, l’avremmo fatto lo stesso?
Ti abbracciavo e sorridevo, poi pensavo “Arriverà il brutto tempo, arriverà l’inverno”. È arrivato d’estate, paradossale. Forse stava già finendo, forse questa consapevolezza era l’alba della fine.
Comunque dicevo, non vedo l’ora di innamorarmi di nuovo. Chissà di chi. E chissà perché finirà con il prossimo. Chissà se proverò le stesse cose, spero di sì, dopotutto con te sono stata tanto bene. Stavo bene di notte, ma non intendo la nostra notte, quella fisica. Intendo la notte prima dell’alba di cui parlavo prima, l’alba dei problemi. L’alba della fine. Prima di quell’alba sono stata sempre bene, tanto. Grazie per quella notte. E vaffanculo per l’alba, la mattina, il mezzogiorno, il pomeriggio, il tramonto successivo.
E la tua prossima chi sarà? La conosco? Tu la conosci già? Mi mangerò l’anima per lei? O se la mangerà lei per me? Egoisticamente spero nella seconda. Ma non perché voglio il suo male; vorrei solamente che tu mi pensassi ancora un po’. Un pochino ancora. Solo un po’. Sono egoista? Lo so, lo sono. Quando finirà questa storia? Provo ad andare avanti, non posso fare altrimenti. Ci abbiamo provato, tu lo dici agli altri? Che ci abbiamo provato intendo. Perché io me lo ripeto in continuazione, ma non ci credo. Perché secondo me non ci abbiamo mai provato fino in fondo. Che gran peccato.
Commenti
Posta un commento