C'è ancora chi legge i blog?

Quando per prima volta ho esposto ai miei amici l’idea di aprire un blog, la reazione è stata la stessa da parte di tutti: “Non lo leggerà nessuno”. Non che non fossero d’accordo con questa mia iniziativa (anzi!), ma vista la razionalità che li contraddistingue (come potrei non avere degli amici razionali e oggettivi io, che valuto pro e contro anche quando al ristorante devo scegliere quale pizza ordinare?) hanno analizzato i possibili ostacoli e questo sembrava, e sembra ancora, il più difficile da superare. Ovviamente fecero sorgere il dubbio anche a me.
Mi confesso: io in primis non ho mai letto un blog se non per consultare la ricetta dei pancakes o per fare il test dell’armocromia. Sembra ormai un'iniziativa destinata a morire sul nascere, a non avere riscontri tangibili, un'idea vintage ma non abbastanza vintage da andare di moda.
Forse un podcast funzionerebbe di più e non vi nego che per alcuni istanti è sembrata un’opzione valida, ma la scrittura mi è troppo cara poiché mi permette di riflettere più a lungo, di correggermi, di dare vita a degli excursus senza farvi (e farmi) perdere il filo logico del discorso e, soprattutto, di non contraddirmi (almeno nell'immediato). 
Ma ha senso scrivere se non c’è nessuno che legge? Le correnti di pensiero sono due: alcuni credono che l’arte acquisisca senso solo grazie allo spettatore, che ha il compito di interpretare quello che vede (o legge, in questo caso); altri invece sostengono che l’artista sia l’unico a poter comprendere a pieno il significato e l’obiettivo della propria creazione, e quindi che quest’ultima non abbia necessariamente bisogno del pubblico per poter esistere. Io bazzico da una categoria all’altra; se è vero che scrivo anzitutto per mio piacere e che non voglio convincere nessuno, è vero anche che necessito del parere di lettori esterni per poter capire se le risposte che do sono corrette, o quantomeno condivisibili. Attenzione: non cerco consensi, anzi preferisco di gran lunga i confronti, necessari per parlare di temi quali relazioni, donne, uomini, sesso, amore, amicizia.
I miei articoli nascono da una domanda a cui tento di dare risposta attraverso ricerche, sondaggi, chiacchierate con amici, famigliari, sconosciuti e momenti di silenziosa solitudine. 
Sfido la mia epoca: in un’era in cui stiamo davanti allo schermo per più di dieci minuti senza cambiare canale solo quando siamo al cinema, in cui se non ha un riscontro pratico allora non è utile (e se non è utile allora è solo una perdita di tempo), in un’era in cui si cercano le informazioni su TikTok e non più su Google (l'opzione di consultare un libro non è nemmeno presa in considerazione), può funzionare un blog? Questa è l’unica domanda la cui risposta potete darmela solo voi. 

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