She's a cool girl
Ve lo riporto qui sotto in quanto necessario per la comprensione dell’articolo.
She’s a cool girl. Men always use that, don’t they? As their defining compliment. She’s a cool girl.
Cool girl is hot. Cool girl is game. Cool girl is fun. Cool girl never gets angry at her man. She only smiles in a charging loving manner and then presents her mouth for fucking. She likes what he likes. So, evidently, he’s a vinyl hipster who loves fetish monger. If he likes Girls Gone Wild, she’s a mall babe who talks football and endures buffalo wings at hooters. When I met Nick Dunne, I knew he wanted a cool girl and for him, I’ll admit, I was willing to try. I wax stripped my pussy raw. I drank canned beer watching Adam Sandler movies. I ate cold pizza and remained a size 2. I blew him... semi regularly. I lived in the moment. I was fucking game. I can’t say I didn’t enjoy some of it... Nick teased out in me things I didn’t know existed. A lightness, a humor, an ease. But I made him smarter, sharper, I inspired him to rise to my level.
I forged the man of my dreams.
Al termine della mia ennesima visione del film mi chiedo: esiste davvero la cool girl, o è solo una fantasia dell’uomo alimentata per anni da figure femminili fittizie, create da scrittori, registi, poeti e cantanti?
Uomini, fate pace con voi stessi perché la cool girl non esiste; ciononostante tutte, o quasi, abbiamo cercato di esserlo almeno una volta nella vita. Simuliamo piccoli atteggiamenti, dettagli a cui gli uomini non fanno nemmeno caso ma che, inconsciamente, percepiscono e apprezzano. Gli sguardi, i sorrisi, come toccarsi i capelli, per non parlare di quando guardiamo la partita della loro squadra del cuore, ridiamo a ogni battuta che fanno, fingiamo di non essere gelose della compagna di classe o della collega, o di non avere alcuna pretesa nei loro confronti...sono tutte situazioni in cui entra in gioco la cool girl, ma questa è sola la punta dell’iceberg. Anche nei momenti più intimi e privati vogliamo dimostrare di essere cool, ad esempio nel sesso: molte dichiarano di aver assecondato l’uomo e quelle che sono le sue fantasie.
Noi donne siamo molto brave in questo (e non sempre è una fortuna), sarà forse per l’empatia che contraddistingue il genere femminile, ma ci bastano davvero poche uscite per capire che tipo di uomo abbiamo davanti e, di conseguenza, il tipo di ragazza che cerca. A quel punto sta a noi decidere, ci chiediamo se siamo disposte a diventare una cool girl per lui, più precisamente la sua cool girl; molto spesso, forse troppo spesso, la risposta è sì. Siamo infatti entrate in una sorta di loop in cui pare normale fingere, soprattutto all’inizio della frequentazione: magari agiamo così perché vogliamo essere noi ad avere il potere decisionale, d’altronde se recitiamo di essere la donna dei suoi sogni lui non avrebbe alcun motivo per rifiutarci. Ognuna di noi simula e così l’uomo, ignaro, penserà che la ragazza fica, divertente, interessante, intelligente e che non si arrabbia mai con il proprio partner esiste davvero; danno fatto, abbiamo creato un mostro. Egli infatti da quel momento in poi cercherà solo donne che rispecchiano il canone che gli abbiamo dato, vorrà al proprio fianco solo cool girl; e noi cercheremo di accontentarlo soprattutto durante i primi sei mesi, come se dovessimo dar lui un motivo per restare, di continuo, come se non riuscissimo a capacitarci di piacergli così come siamo.
“I can’t say I didn’t enjoy some of it” dice Rosamund Pike nel monologo: se spesso accade che la cool girl diventa migliore di noi anche ai nostri stessi occhi è perché, effettivamente, qualcosa di positivo porta. Da lei traiamo dei benefici, impariamo qualcosa e diventiamo, sotto alcuni aspetti, delle persone migliori. Il nostro partner invece rimane lo stesso del primo giorno, quando siamo fortunate, altrimenti va peggiorando. Certo, la nostra presenza lo sprona a stare al passo, ma non ha nulla a che vedere con l’impegno e i risultati che raggiungiamo noi. Se all’inizio ci sembra di non essere alla sua altezza, e quindi facciamo di tutto per diventarlo, dopo un po’ di anni la situazione si capovolge: è lui ora a non meritarsi la donna che ha affianco, siamo diventate troppo per lui, troppo cool; è la storia dell’allievo che supera il maestro, solo che questa volta l’allievo è un autodidatta.
E come i professori si dividono in due categorie, tra chi vorrebbe restare in classe per sempre e chi invece non vede l’ora di andare in pensione, anche le ragazze hanno due possibili reazioni alla cool girl.
Si può passare tutta la vita a fare la ragazza fica, ma riuscirci è molto difficile (per non dire impossibile), quasi tutte smettiamo di fingere; può accadere dopo pochi mesi di frequentazione, dopo un anno, molto spesso dopo il matrimonio quando entrambi, marito e moglie, sembrano non impegnarsi più poiché ormai è tutto giunto al termine (soprattutto quando il matrimonio è visto come la meta finale per la coppia, e non come il punto di partenza per una vita insieme); le tempistiche sono diverse per ognuna di noi ed esse dipendono da quanto siamo forti caratterialmente, da quanto ci piace la persona che frequentiamo e, soprattutto, da quanto noi stesse ci piacciamo. Infatti, nonostante la maggior parte delle donne si comporti così, e cioè simuli aspetti del proprio carattere e atteggiamenti che normalmente non avrebbe, quasi nessuna sa che non è la sola a farlo. Crediamo che le altre ragazze siano davvero così perfettamente (e dannatamente) femminili, posate, in grado di sapere se, quando e come parlare, capaci di accontentare il proprio uomo sotto qualsiasi punto di vista; poi ci guardiamo allo specchio, vediamo una donna che non sempre vuole mettere vestitini corti e attillati, che a volte vorrebbe tenere le braccia incrociate e parlare senza freni come fa il proprio uomo, uomo con cui vorrebbe potersi arrabbiare senza essere definita pazza (o isterica, o logorroica, o malata) perché la ragazza fica che abbiamo finto di essere nei primi tempi “Non avrebbe mai reagito così!”.
Stiamo recitando tutte lo stesso spettacolo ma, spoiler: prima o poi finirà e il sipario dovrà chiudersi.
Il motivo per cui la donna smette tutt’un tratto di essere cool (questo è quello che pensano gli uomini) è spesso lo stesso: nei primi tempi infatti l’uomo è riconoscente, attratto e persuaso dalla propria donna, e lei gode nell’essere apprezzata per quello che fa, per quello che è (o meglio, per quello che sta fingendo di essere). Con il passare delle settimane, dei mesi, degli anni, nonostante impieghi sempre più fatiche ed energie per continuare a essere la cool girl dei propri (e dei suoi) sogni, lui, abituatosi a un certo trattamento, inizia a dare tutto questo per scontato. La gratitudine che fino a quel momento abbiamo ricevuto in maniera spontanea ora è sparita, noi però continuiamo a pretenderla e anzi, ne vogliamo sempre di più; questo pensiero presenta una falla: infatti non possiamo esigere che il nostro partner si mostri riconoscente per gli sforzi e i sacrifici che facciamo per assomigliare a una donna che lui non ha mai preteso diventassimo. Certo, direte voi, forse se non avessimo finto di essere cool non gli saremmo mai piaciute, ma io vi domando: perché desiderare di stare con qualcuno che non ci apprezza per quello che siamo realmente? Non sarebbe meglio non fingere, rivelarci subito per quelle che siamo e aspettare qualcuno che ci ami per la nostra vera essenza? Non sarebbe meglio non portare mai in scena la cool girl?
A questo punto della mia ricerca sono giunta a una supposizione: forse quella della cool girl è più un’ossessione nostra che degli uomini, d’altronde siamo noi a voler piacere a tutti i costi e, soprattutto, a tutti. Questa teoria sembra avvalersi anche grazie a quanto riportato nel libro Women On Porn di Dr. Fiona Vera-Gray: parlando di ciò che le donne provano quando scoprono che il proprio partner guarda video porno, la scrittrice riferisce che spesso, nonostante si sentano tristi, amareggiate, a volte infastidite, tutte vorrebbero reagire in maniera diversa, non darci peso, essere semplicemente ok con questa loro abitudine; da notare inoltre l’uso dell’aggettivo cool, anche qui impiegato per descrivere un comportamento adottato dalle donne in favore degli uomini (“Wanting to be the cool girl who just doesn’t care / I’m feeling really upset but I should be cool with this / I wanted to be the cool girlfriend that accepted that kind of stuff”). Tradotto in altre parole, non accettiamo di avvertire delle emozioni che la cool girl non sentirebbe e per questo ci colpevolizziamo e ci sentiamo sbagliate. Pian piano iniziamo a provare odio nei confronti della ragazza fica che abbiamo impersonificato: quella non sono io, a me non piace bere birra, a me non piace guardare per 90 minuti degli uomini che rincorrono un pallone, a me non piace uscire con i tuoi amici che parlano solo di Formula1 o di palestra, a me non piace indossare quegli orecchini che tu invece adori, a me non piace tua madre e le sue continue battute sulle mie scarse abilità in cucina, e non mi piace nemmeno quella canzone che canti mentre mi guardi, ma credo che tu non l’abbia ancora capito perchè io sorrido ogni volta, e a te questo sicuramente piace. Perché lo sto facendo? Per un uomo, e questo è ciò che mi piace di meno.
Quando arriviamo a tale realizzazione ci vergogniamo, è normale. Abbiamo faticato, rinunciato all’indipendenza e alla libertà tanto desiderate per ottenere un uomo che non si ricorda neanche il nome del nostro cane (https://www.youtube.com/watch?v=q3iXrayrsHk&t=32s) e con il quale ci complimentiamo dopo che ha indovinato di che colore sono i nostri occhi (stesso video, minuto 5:00). Arriviamo alla conclusione che forse non ne vale così tanto la pena, che forse l’unica persona per cui dovremmo tentare di essere cool, inteso come migliori, è quella che vediamo riflessa allo specchio.
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